Il Pabis al GiocAosta - selfie

I Love GiocAosta – 2024

Si è appena chiusa la sedicesima edizione di GiocAosta, l’evento ludico (a mio avviso) più bello d’Italia. Una manifestazione capace di attrarre oltre 35000 persone di cui almeno il 72% (dati presi dal comunicato stampa di chiusura dell’evento) da fuori la Valle d’Aosta. Una città che in questo 2024 conta poco più di 30000 abitanti, e che per una manciata di giorni si ritrova ad ospitare almeno 25000 persone in più. Tutti qui per giocare!

Una foto del padiglione del GiocAosta
la foto copertina perfetta, se solo non ci fosse davanti il furgoncino degli spurghi…

Magia 

Questa è stata un’edizione da urlo, e non soltanto perché era dedicata al famoso urlo di Munch, ma per i numeri strepitosi da record che anche quest’anno sono stati infranti. Lascio l’onore e l’onere a testate più serie di riportarli, ma non posso esimermi dal commentare che 8646 prestiti della ludoteca, il 15% in più rispetto lo scorso anno, è un numero folle. Forse merito anche della novità di quest’anno: un giorno di 40 ore! In che senso?! Magia!

Incontri belli al GiocAosta
Non c’entra nulla, ma volevo condividere ugualmente la foto con Dave!

In pratica, sabato la ludoteca non ha chiuso ed è rimasta aperta tutta notte, grazie a un manipolo di impavidi volontari, tirando dritto per la gioia dei numerosi nottambuli affamati di gioco! Un turno unico che si è andato a concludere domenica, non a mezzanotte, ma addirittura alle due del mattino! 

Io che vado a dormire alle 2:30
Io vado, voi restate pure

Io, nonostante il venerdì mi sia trascinato a letto alle 23 circa, come ben si confà ai diversamente giovani come il sottoscritto, sabato ho fatto il figo e sono rimasto a giocare fino alle 2:30… La pagherò per il resto del 2024!

Danilo mi cerca al GiocAosta
Danilo: “Ma dove sei, stai ancora dormendo?”

Volontari 

La vera forza di GiocAosta sono i volontari, le maglie gialle, quelli che dedicano mesi alla preparazione di questo evento, ma anche i volontari non autoctoni, quelli che arrivano da fuori e che offrono il loro prezioso tempo agli altri (tempo rubato al sonno, alla famiglia e soprattutto al gioco), per rendere questa manifestazione la meraviglia che è. 

Giornalista importunato durante una diretta
“Giornalista” importunato durante una diretta

Vorrei davvero fare qualche nome, ma non sarebbe corretto non farli tutti e, ricordare quelli di tutti e 400 i volontari, la vedo davvero difficile. 

Giocare 

Ho giocato a tanti giochi, qualcosa di nuovo e qualcosa di meno nuovo. Anche qualcosa di molto vecchio effettivamente, ma lascio i dettagli per un articolo a parte.

Selfie al criptoportico di Aosta

Ringrazio l’organizzazione per avermi dato l’opportunità di giocare a qualche succosa novità e soprattutto per avermi dato la possibilità di accedere a luoghi magnifici come il Criptoportico: cioè, sarò banale, potrei parlare del significato storico di questo luogo magnifico, ma la cosa che mi è rimasta più impressa è soprattutto la frescura provata nelle sue profondità di pietra!

Giocando al Criptoportico

Mangiare e bere 

Anche quest’anno abbiamo avuto la birra della manifestazione, un’ottima pils chiamata “La Grande Bionda” per restare in tema artistico, come il celebre quadro La Grande Onda, fornita da uno dei locali presenti in piazza (non ricordo il nome scusate!). Per gli astemi, invece, fondamentale la fontanella di piazza Channoux, vera e propria ancora di salvezza per lenire l’arsura delle giornate incandescenti di Aosta.

La Birra del GiocAosta

Ah, il tempo di Aosta ad agosto, se avessi un Penny Market per tutte le volte che mi sono sentito dire dai babbani: “che bello, vai ad Aosta a prendere un po’ di fresco…”, sarei l’uomo più ricco della terra!

Ironicometro valore alto
Per informazioni clicca qui

Lato cibo, anche quest’anno ho mangiato a sbafo un paio di panini destinati agli organizzatori del GiocAosta, approfittando oltremodo della loro gentilezza. Sarà l’aria, sarà il fatto che non pago, ma quei panini sono sempre uno spettacolo! Poi, per le cene mi sono immerso nelle tipicità valdostane, come hamburger, pizza, ramen e Onigiri.

Piatto tipico Valdostano: Tonkatsu e Onigiri
Piatto tipico Valdostano: Tonkatsu e Onigiri

Piccolo appunto per le trattorie del centro storico: io quei 9 euro per un ventilatore li investirei, che nel 2024 magari sarebbe anche ora…

Vedi GiocAosta e poi muori… dalla voglia di tornare 

Anche quest’anno le giornate del GiocAosta sono scivolate via in un momento. Ho avuto il piacere di condividere bellissimi momenti con “colleghi” divulgatori, anche qui non farò nomi, anche perché di alcuni non me li ricordo, ma resta il fatto che il clima di “coabitazione giocosa” che si crea all’interno del padiglione dedicato, è un qualcosa di impareggiabile.

Giocando con Giulia
Troppo divertente Super Mega Lucky Box, grazie Giulia di avermelo fatto scoprire!

Tante menti vivaci e brillanti che, messe tutte insieme, arrivano ad annullarsi a vicenda, dando luogo a siparietti tragicomici con sessioni di gioco imbarazzanti! Sì, Luca Ciglione, anche se non abbiamo fatto una foto insieme lo sai che sto parlando proprio di te!

Crack list
Hai presente Nomi Cose Città mescolato a Uno? Questo è Crack List. Con le persone giuste può diventare assurdamente divertente!

Ognuno di questi attimi lo porterò nel cuore!

Ora, sguardo avanti e occhi puntati alle prossime avventure ludiche. No, non vi dico quali, non sporcherò questo articolo parlando di altri eventi: ci vuole rispetto.

Copertina sull'articolo del Disagio

Il Disagio del Giocatore

Ho tante idee che mi balenano nella testa, ma non essendo mai soddisfatto di quello che faccio, ci metto una vita a realizzarle. Sono molto esigente con me stesso, così preferisco attendere piuttosto che fare una cosa tanto per fare. Per lo stesso motivo, se non ho nulla da dire, non lo faccio tanto per riempire gli spazi. Altre volte invece, inaspettatamente, accade un qualche cosa che mi colpisce così tanto da volerlo condividere immediatamente con tutti. E allora scrivo di getto, tanto o poco che sia, perché sento il bisogno di confrontarmi con altre persone e sapere cosa ne pensano. Scrivo di esperienze condivise o condivisibili, belle alle volte ma anche brutte. Oggi vi parlo del Disagio del Giocatore, per tutte quelle volte che qualcuno ha sminuito la nostra passione per i giochi da tavolo.

Tavolata alla Tela

Un diario ludico

Dopotutto dovrebbe ormai essere chiaro a tutti voi che questo blog, come lo era il precedente, altro non è che una sorta di Diario Ludico Personale. Un luogo aperto a chiunque dove esprimere opinioni e confrontarsi. Per me, soprattutto, una valvola di sfogo per raccontare sensazioni forti che ruotano attorno alla vita di tutti i giorni. E poi diciamolo, costa molto meno che una seduta da un professionista! Lo racconto a voi, sto meglio e faccio prima.

Sono appena tornato da una cena con gli ex compagni di classe e per qualche ragione a me ignota sono finito a dormire in cameretta, spodestato del mio posto nel lettone da mio figlio. Poco male, ho bisogno di scrivere queste righe subito, così poi potrò russarmela in tutta tranquillità stanotte!

Durante questa cena si è mangiato, bevuto e chiacchierato dei vecchi tempi andati, scherzando e ridendo di aneddoti confusi, dispersi nei meandri della memoria. Una bella atmosfera dove però, inaspettato, a un certo punto è arrivato un: “Ale, ma te sei sempre dietro coi tuoi giochini…”  

Disagio

No, non è vero, non ho provato disagio. Anni fa, agli inizi, questo genere di domande mi avrebbe messo in imbarazzo, adesso invece scivolano via senza alcun problema. Quasi. Dopotutto sono sveglio alle due di notte a scrivere, cellulare alla mano, in un lettino. Ho bisogno di elaborare. Anzi, è più un desiderio di condivisione, perché immagino che sia capitata la stessa cosa anche a molti di voi e forse è giusto dire due cose.

Selfie alla tela

Non è cattiveria, è ignoranza 

Eccomi, sicuramente al tavolo sono io la persona più esposta sui social e che, bonariamente, è più facile prendere di mira. Per cosa poi? Per una passione che viene reputata da bambini, ma che allo stesso tempo, lo vedo, incuriosisce e affascina.

Altro che disagio, è la mia occasione: Racconto del progetto Ludoteca Altomilanese che da diversi anni porto avanti insieme ad altri amici, riunendo trenta, quaranta persone a giocare ogni giovedì sera. Parlo della Tela, questa struttura magnifica che ci ospita, un locale confiscato alla ‘ndrangheta e dato in gestione a una cooperativa che dà da lavorare a giovani con difficoltà, offrendo prodotti del territorio o sequestrati alle mafie. Inneggio alla bellezza del gioco da tavolo, dello spirito che unisce persone diverse fra loro, che in alcuni casi sono da sole, ma che grazie al gioco hanno la possibilità di condividere bei momenti insieme a degli amici. Parlo a ruota libera, ma non entro troppo nel dettaglio, cerco di contenermi per evitare di sembrare un pazzo. Sono miei. Lo vedo dai loro occhi interessati. Li invito a venirmi a trovare per giocare e offro tutto il mio entusiasmo.

La forza del gioco che unisce le persone

La verità

Forse era solo malizia e desiderio di mettermi a disagio per strappare una risata, ma poi quando hanno capito che il gioco per me è una cosa seria, hanno tentennato. Qualcuno ha detto che passerà a trovarmi, ma chissà se davvero sarà così. Non è facile, giunti a metà della propria vita, rivedere le proprie convinzioni e scoprire un mondo nuovo di cui non sai assolutamente nulla. Non è facile nemmeno per noi giocatori resistere a questi attacchi. Spesso viene voglia di ignorare e andare oltre, e forse non sarebbe nemmeno sbagliato, ma resto dell’opinione che il rispetto sia una condizione da doversi guadagnare. Sono orgogliosamente un giocatore, vuoi scoprire un mondo meraviglioso? Afferra la mia mano e fidati di me.

E tu sai resistere al disagio?