Scatola Flower Fields

Flower Fields: il giardino che vorrei… ma senza api!

Se sistemare il giardino fosse facile come in Flower Fields, probabilmente non avrei più bisogno di passare le mie domeniche mattina a maledire le erbacce e passare il tosaerba. Che poi, fosse per me, stenderei una colata di cemento e via, ma vabbè… Più che il pollice verde io ho il pollice nero! Per non parlare delle api, che lo so anch’io che non pungono mica per sport, però quando le vedo il mio istinto grida “fuggi, sciocco” con la stessa voce di Gandalf. E invece, mentre nella realtà sistemare il giardino significa combattere con piante infestanti (maledetta ambrosia), con questo gioco potremo entrare in un mondo meno snervante, dove creare il giardino perfetto con pochi piazzamenti ben ragionati.

Leila e Flower Fields

Flower Fields è un gioco di Luca Bellini e Luca Borsa, sviluppato dalla Horrible Guilds e pubblicato da Ghenos Games, pensato per 1-4 giocatori dagli 8 anni con partite della durata di circa 40 minuti circa . Un bel piazzamento tessere semplice da spiegare e per questo facile da proporre in ogni occasione.

Scatola del gioco Flower Fields

Come diventare un perfetto giardiniere

In Flower Fields l’obiettivo sarà quello di creare un giardino fiorito e pieno di api, piazzando tessere aiuola di varie forme e dimensioni su una plancia personale. Ogni aiuola avrà il suo colore e potrà ospitare api, che saranno fondamentali per ottenere punti alla fine della partita. Solo le aiuole bianche presenteranno un simbolo speciale, l’alveare, che permetterà di raccogliere nuove api alla fine di ogni stagione.

Azione Tessera Piccola Flower Fields

Il gioco si sviluppa in tre stagioni, ognuna composta da un numero variabile di turni. Si partirà con una plancia giardino per ogni giocatore, un certo numero di tessere aiuola grandi disposte a cerchio con un segnalino che girerà (questa disposizione dei polimini ricorda vagamente Patchwork), alcune tessere aiuola piccole e una riserva di api. Durante ogni turno si potrà compiere una tra queste azioni. Si potrà prendere gratuitamente la tessera aiuola grande adiacente al segnalino sole, oppure pagandola in api se si sceglierà una tessera successiva, piazzandola subito nel proprio giardino. In alternativa, si potrà prendere una tessera aiuola piccola dalla riserva e posizionarla, raccogliere due api dal campo, oppure piazzare un’ape su un’aiuola che abbia lo spazio apposito, pagando il costo richiesto.

Fine partita Flower Fields

Di fiore in fiore

Alla fine di ogni stagione, quando saranno terminate le tessere aiuola grandi, si otterranno nuove api in base agli alveari visibili sulle aiuole bianche e si ripartirà con una nuova disposizione di tessere. Dopo la terza stagione si passerà al conteggio finale. Ogni aiuola varrà un certo numero di punti, con un sistema di moltiplicazione che premierà le aiuole più grandi e ricche di api. Inoltre, si riceveranno punti bonus per ogni riga o colonna completata sulla propria plancia.

Tessere Promo Flower Fields
Tessere promo direttamente da Essen

Ti raserò l’aiuola…

Flower Fields riesce a unire la bellezza di un giardino fiorito a una piccola sfida gestionale adatta a tutti. Ogni tessera andrà pensata con cura, ogni ape avrà il suo valore strategico e le scelte degli avversari influenzeranno la partita. E la cosa più bella? Qui non ci saranno erbacce da estirpare come nella realtà! (Si capisce tanto che il giardinaggio mi stressa?).

L'autore Luca Borsa mi lascia una dedica sulla mia copia di Flower Fields
Luca Borsa ha lasciato una dedica sulla mia copia di Flower Fields

Dal punto di vista strategico, converrà concentrarsi maggiormente su un paio di colori di aiuole, perché cercare di svilupparli tutti non sarà redditizio. Inoltre, un’ottima idea sarà cercare di collegare fra loro due piccoli agglomerati di aiuole con almeno un’ape già presente in ognuna. In questo modo si potranno ottimizzare le risorse e ottenere un punteggio migliore a fine partita.

Luca Bellini alle prese con la presentazione del gioco a una delle nostre serate in associazione LAM

Conclusioni

Flower Fields è un gioco che avrà il potere di rilassarti, senza togliere il gusto della sfida. Basterà sistemare le aiuole e distribuire le api al momento giusto, per poter quasi sentire il profumo dei campi fioriti. Una quarantina di minuti in cui realizzare un tabellone coloratissimo, pieno di tessere ben incastrate, regalando un’esperienza soddisfacente.

Un ape di Flower Fields

Certo, se invece ti cimenterai in partite contro avversari determinati e amanti della sfida, scoprirai che Flower Fields può diventare a tratti spietato. Si lotterà per accaparrarsi ogni tessera aiuola, si cercherà di arraffare l’ultima apina disponibile, rivelando la vera anima del gioco, ben nascosta dietro un’ambientazione leggera e delle api pucciose… capaci però anche di pungere!

Ironicometro valore basso
per informazioni clicca qui

Per me Flower Fields è un ottimo gioco, perfetto da portare alle serate in associazione e da proporre sia ai neofiti che ai giocatori più esigenti. Intanto, continuo a fare pratica, sperando che mi aiuti a pianificare la piantumazione del mio piccolo giardino. Il gioco piace anche a mia moglie, anche se continua a ripetere che, più che strategie di piazzamento, a casa nostra servirebbe un giardiniere in carne e ossa…

Otto Game Over: Il gioco che mi assomiglia!

Otto Game Over: Il gioco che mi assomiglia!

Oggi vi voglio parlare di un gioco nato quasi per scherzo durante il lockdown per ovviare al troppo tempo libero. Un’intuizione apparsa spulciando disegni di una vecchia ricerca su piastrelle ad aggancio perpetuo (ho copiato perché non sapevo come descriverle) fatta anni prima! Otto Game Over è un titolo astratto semplice da spiegare e divertente da giocare, bello da vedere, ma soprattutto completamente folle!

L’italianità che ci piace

Folle per come è nato tutto in breve tempo, ok, ma anche perché realizzato interamente in Italia e 100% plastic free. Una scelta fuori dal comune ma soprattutto coraggiosa, specie per il periodo attuale, che ha sicuramente portato a qualche sacrificio pur di mantenere una linea green. Chapeau!

Arcastudio non è il canonico editore di giochi da tavolo, ma un’agenzia di comunicazione che collabora da decenni in vari settori, fra cui quello del giocattolo. Per la realizzazione di un gioco da tavolo come Otto Game Over, certo sostenuta dalla passione e la determinazione di una squadra di menti geniali, serviva comunque qualcosa di più di una semplice intuizione. Da qui dunque l’idea di appoggiarsi a Kickstarter, nota piattaforma di crowdfunding, spesso sfruttata come vetrina per prevendite di giochi, ma che almeno in questo caso è riuscita a offrire il giusto supporto per la realizzazione di questo sogno. Follia, rispetto e coraggio, gli ingredienti ci sono tutti, ma alla fine il gioco com’è?

Modalità solitario

Scopriamo Otto Game Over

Quello che da subito colpisce di questo titolo è il design elegante e accattivante della scatola, tutta nera con dettagli geometrici bianchi che si intersecano in sinuose curve e cerchi. Ma non solo, a un’occhiata più attenta fanno alzare un sopracciglio i dati riportati sulla stessa: 2-4 giocatori (anche se in realtà è presente una modalità in solitario), l’età consigliata 8-88 anni (che vabbè è un chiaro richiamo al nome del gioco), e la durata stimata in 36 minuti. Aspetta, lo scrivo in lettere e in grassetto: trentasei minuti. Wow che precisione! Ma perché proprio trentasei? Questa domanda se la sono posta in tanti, anzi, praticamente tutti quelli che l’hanno giocato con me! Vi lascio ancora un pochino con questo dubbio…

Uno contro uno

Dentro la scatola 

La scatola incuriosisce da chiusa, ma è quando viene preparato il gioco sul tavolo che colpisce e catalizza tutti gli sguardi.

La scacchiera è di cartone assemblato su più strati, bordata di nero con cerchi e quadrati bianchi incompleti. Al centro è presente una tessera incollata che funge da punto di partenza per il gioco. Sulle plance giocatore, anch’esse di cartone nero lucido, risaltano cerchi e quadrati dedicati agli spazi per i token di legno nei quattro colori disponibili: rosso, blu, verde e giallo. Il colpo d’occhio è notevole e viene impreziosito da una torre porta tessere, un tabellone contapunti, un mazzo di carte e due sacchetti molto utili per riporre il tutto ordinatamente nella scatola.

Scacchiera

Nell’elenco dei materiali qui sopra non ho menzionato il regolamento, presente addirittura in due versioni: uno corposo e l’altro in versione scarsa. Sì, avete capito bene, c’è il manuale scarso! Una sorta di riassunto che permette di giocare subito, anzi, in quattro e quattr’otto come recita la copertina! 

Manuale scarso

Come si gioca a Otto Game Over

Una sfida a Otto Game Over termina nel momento in cui un giocatore (o una squadra) raggiunge o supera i 24 punti. Vi dico già che è impossibile farlo con un’unica partita, ma solitamente ce la si fa in tre. Ogni partita in media dura sui dodici minuti, da qui i famosi trentasei riportati sulla scatola. Tralascio la modalità a squadre (comunque consigliata dall’autore) e mi concentro sulla sfida tra giocatori singoli.

Ogni giocatore avrà nella propria plancia tutta la componentistica in legno del colore scelto, una tessera scoperta e una carta coperta. All’inizio del turno si potrà scegliere se pescare una tessera, oppure prima giocare una carta dalla propria mano.

Token

Le tessere di Otto Game Over

Quando il giocatore pescherà una tessera dovrà decidere quale delle due in proprio possesso posizionare sulla scacchiera.

Le regole di posizionamento sono 2:

  • – Le tessere potranno sì essere piazzate a proprio piacere, ma sempre adiacenti a un’altra tessera già presente.
  • – Se sarà possibile fare punto posizionando una tessera si sarà obbligati a farlo. Sempre rispettando la regola delle adiacenze.

Ma come si fanno i punti? Creando dei cerchi e dei quadrati con una tessera e piazzandoci dentro i token. Più spazi si creeranno dal posizionamento di un’unica tessera e più token si potranno piazzare. Creare spazi di cui non si disporranno più i token avvantaggerà gli avversari, lasciando loro la possibilità di riempirli con i propri. I cerchi piccoli varranno 1 punto, quelli più grossi 2 e i quadrati 4. I punti si aggiorneranno sulla plancia segna punteggio solo alla fine della partita, ovvero quando tutte le tessere sulla scacchiera saranno posizionate… Oppure facendo un otto!

Infinito

L’otto è un bel casotto

No scherzo, mi piaceva la rima, in realtà fare otto non è complesso da capire… è solo complesso da fare! In pratica formando un otto (è più simile al simbolo dell’infinito che a un otto) la partita terminerà immediatamente, assegnando 8 punti al giocatore e zero agli avversari, annullando tutti i potenziali punti della partita in corso. Ecco spiegato perché i punti non si aggiornano durante la partita! 

Fare otto sembra facile, ma io non ne ho mai visto uno nemmeno per finta, quindi salvo errori marchiani, saranno delle vere e proprie chimere.

Tessere prepotenti

Ci sono diversi tipi di tessere in Otto Game Over, ma soltanto due cambiano le dinamiche di gioco. Entrambe si faranno odiare parecchio per via di regole restrittive: la tessera oscura e la tessera zero

Tessere brutte brutte brutte

La tessera oscura è un tessera senza linee che non potrà mai essere piazzata in gioco, che di fatto limiterà il malcapitato costringendolo a giocare da lì in poi con una sola tessera anziché due. La situazione potrà essere risolta soltanto da un’altra pesca “sfortunata”. Due tessere oscure si annullano e vengono immediatamente scartate e rimpiazzate da una nuova tessera e una carta.

La tessera zero, a differenza della precedente descritta, presenta diverse linee e obbliga il giocatore a posizionarla. Tante linee ma tutte inutili, perché non conformi a chiudere alcuno spazio per la creazione di cerchi e quadrati. Con questa sicuramente si faranno sempre zero punti.

Scambia la tessera con un avversario e Fai due volte il turno

Giocare una carta

Rigorosamente prima di pescare una nuova tessera, i giocatori potranno decidere di giocare una carta dalla propria mano e applicare gli effetti descritti sul manuale. Si va dallo scambiare tessere con un avversario, al spostarne direttamente dalla scacchiera e piazzare token, per un totale di otto diverse tipologie di effetti. Nove col jolly, ma ci stava meglio otto secondo me. Dopo aver giocato e risolto l’effetto della carta si potrà procedere con la pesca della tessera dalla torre e il canonico piazzamento. Le carte rimaste inutilizzate durante una partita potranno essere tenute per quella successiva.

No comment

Otto Game Over mi assomiglia: Bello e Interessante

Ci sono altri piccoli dettagli che non ho spiegato e per il quale vi rimando al regolamento ufficiale, che trovate online qui

Il regolamento è particolare, scritto con piglio simpatico e fuori dai normali canoni ma molto chiaro. Avrei potuto benissimo scriverlo io, anche se forse sarebbe stato lungo il triplo. Loro sono stati più sintetici, tranquilli, e a mio avviso il solo manuale scarso è abbastanza per giocare. In quattro facciate c’è scritto praticamente tutto.

Dettagli dal regolamento

Esteticamente è molto accattivante e difficilmente troverete qualcuno indifferente davanti alla proposta di provarlo. I componenti sono buoni. Forse avrei fatto la tessera centrale (quella preincollata) un paio di millimetri più scarsa, perché in alcuni casi ho avuto difficoltà a far collimare le altre col bordo. Le scelte tecniche e logistiche prese sui materiali hanno portato a un prezzo importante ma onesto, allineato con altre proposte sul mercato. E poi perché no? Si può piazzare in salotto e spacciarlo come prodotto di design!

Sul gioco ci sono delle trovate interessanti (scusate, so che è una parola tabù), ad esempio la soluzione della partita scema che regala qualche punticino a chi è rimasto a zero durante la partita. Non è poi tanto scema in quanto permette di appianare divari importanti fra i giocatori, consentendo a chi sfortunato o meno abile di restare in gioco.

Però! Fa la sua porca figura…

In conclusione

Otto Game Over piace tantissimo ai casual gamers, forse un po’ meno ai giocatori navigati, specie se astrattisti. Dipende forse da come ci si approccia al gioco. La poca controllabilità dovuta ai poteri delle carte e l’alto coefficiente sfiga dato dalla pesca di alcune tessere, portano qualcuno a storcere il naso. Tuttavia, io l’ho proposto in tante serate e ho raccolto per la maggior parte pareri favorevoli. A tratti entusiastici. Mi è stato chiesto di giocarlo più volte, cosa che raramente capita con titoli anche più acclamati! Secondo me la chiave di lettura giusta è quella del party game, gente caciarona al tavolo che ulula per ogni tessera prepotente o per carte che sconvolgono l’esito della partita.

Ringrazio Arcastudio per avermi fornito la copia di valutazione del gioco. 

P.S. Notizia dell’ultimo minuto apparsa sui social: a Play Festival del Gioco, l’evento più importante dedicato al gioco da tavolo che si svolgerà il 20-21-22 Maggio 2022 a Modena, potrete trovare Otto Game Over allo stand Oliphante. Qui la notizia.